Fonti articolo:
http://medmedicine.it
www.osservatoriomalattierare.it
La malattia di Anderson–Fabry è causata da accumulo lisosomiale ed è dovuta alla carenza dell’enzima alfa-galattosidasi A. Questo porta all’accumulo di glicosfingolipidi, in particolare globotriaosilceramide (Gb3), nei tessuti viscerali e nell’endotelio vascolare di tutto l’organismo, con danni a livello renale, cardiaco e del sistema nervoso centrale tali da compromettere qualità e aspettativa di vita. I sintomi sono dolori anche molti forti agli arti, febbre, stanchezza e intolleranza agli sforzi, al caldo e al freddo eccessivi, talvolta anche disturbi dell’udito e della vista, sintomi non specifici che rendono piuttosto difficile la diagnosi, che può arrivare in età adulta. La trasmissione della malattia è ereditaria e legata al cromosoma X. Il codice di esenzione della malattia di Fabry è RCG080 (afferisce al gruppo "Difetti da accumulo di lipidi").Descritta per la prima volta nel 1989 da Anderson e Fabry.La malattia si manifesta nei maschi, ma spesso anche nelle donne eterozigoti.
Malattia di Fabry-Epidemiologia
1 caso su 40.000 maschi
morte a 45 anni per gli uomini, 55 per le donne (in assenza di terapia sostitutiva) per complicanze renali e cardiache
Malattia di Fabry-Fisiopatologia
Essendo l’enzima localizzato sul cromosoma X la malattia si manifesta, nella maggioranza dei casi, nel sesso maschile. In rari casi coinvolge in diversa misura e con caratteristiche diverse, il sesso femminile (in eterozigosi).
Il deficit enzimatico conduce al progressivo accumulo di glicosfingolipidi in particolare del globotriaosil-ceramide(Gb3) all’interno delle cellule di vari tessuti (cellule miocardiche, endoteliociti, cellule neuronali).
Alterazioni a carico del sistema nervoso
sistema nervoso centrale: encefalopatia di Fabry
coinvolgimento di meningi, cellule neuronali, vasi sanguigni e alterazione della barriera emato-encefalica (BEE) con aumento delle proteine liquorali.
Possono essere presenti ectasie del circolo del Willis, trombi, infarti lacunari soprattutto a carico della sostanza bianca, dei nuclei della base e del tronco encefalico.
sistema nervoso periferico: alterazione dei vasa nervorum, distruzione delle fibre nervose prevalentemente amieliniche e ipomieliniche (“piccole fibre”), apoptosi delle cellule neuronali dei gangli-> neuropatia dolorosa
Alterazioni a carico di cuore e vasi
Ispessimento delle pareti cardiache (in particolare del ventricolo sinistro e del setto interventricolare): il GB3 attiva i geni dell’ipertrofia + accumulo di glicosfingolipidi all’interno di vacuoli-> ipertrofia cardiaca
Anomalie della conduzione cardiaca-> aritmie
ispessimento ed alterazioni dell’endocardio-> valvulopatie (soprattutto mitraliche ed aortiche)
malattia coronarica, coinvolgimento dei vasi intramiocardici, aumento del consumo di O2-> ischemia miocardica
Alterazioni renali
Infarcimento dei podociti da parte dei glicosfingolipidi-> alterazione della permeabilità glomerulare-> Ipertensione arteriosa, micro proteinuria, proteinuria, sindrome nefrosica, insufficienza renale
Malattia di Fabry-Clinica
Sistema nervoso
crisi di Fabry-> dolore acuto, urente a partenza dalle estremità con irradiazione in senso prossimale. Possono durare anche giorni.
Acroparestesie-> le variazioni di temperatura (caldo, frerddo) possono esacerbarle.
Intolleranza al caldo e al freddo
Astenia
Intolleranza all’esercizio fisico
Acufeni, ipoacusia
Disartria
Atassia
Vascolarizzazione del sistema nervoso
Ictus precoce, attacchi ischemici transitori (TIA)
Emiparesi
Vertigini
Apparato digerente
Dolore post-prandiale
nausea e diarrea
crampi addominali
Cute e Annessi
Angiocheratomi: lesioni benigne dei vasi sub epidermici responsabili della colorazione rosso violacea acarico della cute. Tendono a schiari re con la pressione, Sono localizzate a livello della zona periombelicale, natiche, scroto ginocchia.
ipo/anidrosi -> dovuta a disfunzione del sistema nervoso autonomo e dall’accumulo all’interno delle ghiandole sudoripare del metabolita
Manifestazioni Oculari
Cornea verticillata (NB: presente anche nei pazienti che fanno uso di amiodarone, indometacina, clorochina. Non compromette la visione.)
Lesioni dei vasi congiuntivali e retinici
opacità lenticolari
Cuore e vasi
Ipertrofia ventricolare sinistra
Aritmie
Coronaropatie e Infarto miocardico
Angina Pectoris
Valvulopatie (soprattutto insufficienza mitralica)
Dispnea
Manifestazioni Renali
Insufficienza renale con aumento dei valori di creatininemia
Proteinuria
Alterazioni del riassorbimento, della secrezione e dell’escrezione tubulare
Iperazotemia
Urine isostenuriche
Sindrome di Fabry-Diagnosi
Anamnesi ed esame obiettivo: ricerca di segni e sintomi clinici (vedi clinica).
Dimostrazione dell’assenza o carenza dell’enzima alfa-galattosidasi A
Analisi del DNA con conferma della mutazione genetica responsabile della malattia (soprattutto nei pazienti di sesso femminile dove i livelli dell’enzima possono essere normali o lievemente diminuiti)
RM del SNC: documenta l’encefalopatia di Fabry – Segno del pulvinar-> iperintensità del pulvinar con sequenze T1 – Infarti lacunari
Angio-RM-> per lo studio dei vasi intracranici (Anomalie e tortuosità)
Esame del liquor con calcolo dell’indice di Link per escludere la Sclerosi Multipla
Elettroneuromiografia e biopsia cutanea-> per lo studio della polineuropatia e la malattia delle piccole fibre a livello intraepidermico
Ecocolordoppler dei vasi epiaortici – Ispessimento dell’intima e della media – Lesioni aterosclerotiche precoci soprattutto a livello del circolo vertebrale
ECG
ecocardiografia
ispessimento parietale con aspetto “a binario” dell’endocardio ventricolare
disfunzione diastolica
ipertrofia ventricolare sinistra
alterazioni valvolari
11. cardio-RM
studio morfologico
disfunzione microvascolare
12. Visita oculistica
Sindrome di Fabry – Diagnosi Differenziale
Sclerosi multipla
Artrite reumatoide
Sindrome di Raynaud
Tutte le cause di Ictus giovanile
Cardiomiopatie ipertrofiche
Altre malattie metaboliche da accumulo lisosomiale (es: malattia di Gaucher)
Patologie emorragiche (carenza dei fattori della coagulazione, piastrinopenia)
Sindrome di Fabry – Terapia
Sostitutiva con agalsidasi (alfa e beta).
Nota: è importante riconoscere la malattia tempestivamente al fine di intraprendere la terapia sostitutiva prima che i danni siano irreversibili.